In data 3 Aprile 2017 è stato pubblicato sulla G.U. n.78 il D.lgs 6 Marzo 2017 n.40, concretamente l’istituzione e la disciplina del Servizio Civile Universale che in attuazione dei principi e dei criteri di delega da cui all’articolo 8 della legge 6 Giugno 2016 n.106, modifica il sistema del Servizio Civile Nazionale, istituito dalla legge 6 Marzo 2001 n.64 e disciplinato dal D.lgs 5 Aprile 2007 n.77. Sulla G.U. n. 102 del 4 Maggio 2018 è stato pubblicato il D.lgs 13 Aprile 2018 n.43 recante ” Disposizioni integrative e correttive al D.lgs 6 Marzo 2017 n.40, concernente istituzioni e disciplina del Servizio Civile Universale, a norma dell’articolo 8 della legge 6 Giugno 2016 n.106. lLa riforma del Servizio Civile Universale (SCU) ha rafforzato il suo ruolo come strumento di difesa non armata della Patria e di promozione della pace tra i popoli, in linea con gli articoli 52 e 11 della Costituzione. Allo stesso tempo, ha evidenziato l’importanza del dovere di solidarietà sociale per il progresso della società, come indicato dagli articoli 2 e 4 della Costituzione. Questi principi costituzionali sono fondamentali per il SCU, che invita i cittadini a contribuire al benessere e alla coesione sociale attraverso attività che superano la difesa militare, coprendo settori diversi nei quali si sviluppano i progetti del servizio civile.

La riforma del Servizio Civile Universale (SCU) ha rafforzato il suo ruolo come strumento di difesa non armata della Patria e di promozione della pace tra i popoli, in linea con gli articoli 52 e 11 della Costituzione. Allo stesso tempo, ha evidenziato l’importanza del dovere di solidarietà sociale per il progresso della società, come indicato dagli articoli 2 e 4 della Costituzione. Questi principi costituzionali sono fondamentali per il SCU, che invita i cittadini a contribuire al benessere e alla coesione sociale attraverso attività che superano la difesa militare, coprendo settori diversi nei quali si sviluppano i progetti del servizio civile.Una delle principali novità della riforma è il nuovo ruolo attribuito ai soggetti coinvolti nella realizzazione del SCU. Lo Stato ha acquisito un ruolo centrale nella programmazione delle attività, garantendo che gli interventi, sia in Italia che all’estero, siano pianificati attraverso un’analisi accurata del contesto nazionale e internazionale, rispettando standard qualitativi definiti. La programmazione, che si realizza attraverso un Piano triennale aggiornabile annualmente, identifica i principali bisogni del territorio e pianifica interventi coerenti con le politiche settoriali delle amministrazioni e con gli obiettivi governativi.noltre, lo Stato ha anche il compito di valutare gli interventi una volta conclusi (valutazione ex post), verificando il loro impatto sulle comunità locali e assicurando una gestione efficiente delle risorse pubbliche. I risultati di questa valutazione sono utilizzati per migliorare la programmazione futura del servizio civile. Infine, le Regioni e le Province autonome partecipano all’attuazione degli interventi nei loro ambiti di competenza, contribuendo alla formazione del personale, monitorando e valutando i risultati raggiunti con le iniziative del SCU.

Il testo descrive la partecipazione delle Regioni e Province autonome nell’attuazione del Servizio Civile Universale (SCU), in coordinamento con la programmazione stabilita dallo Stato. Questi enti gestiscono i programmi di intervento e svolgono attività come la formazione del personale, ispezioni, monitoraggio e valutazione dei risultati.Il nuovo modello prevede che gli enti accreditati possano aderire agli interventi decisi dallo Stato e gestirne la realizzazione. La riforma include la partecipazione al SCU dei cittadini stranieri residenti in Italia, in linea con la sentenza della Corte Costituzionale e le direttive europee, eliminando disparità di trattamento e promuovendo l’integrazione.Un obiettivo importante della riforma è l’inclusione dei giovani, soprattutto quelli con minori opportunità (GMO), che potranno beneficiare di maggiori occasioni di partecipazione e premialità per gli enti che li impiegano.Il sistema offre anche ai volontari del SCU la possibilità di svolgere tre mesi di servizio in un Paese dell’Unione Europea o di usufruire di un tutoraggio per facilitare l’accesso al mercato del lavoro. Le competenze acquisite durante il servizio saranno riconosciute e valorizzate, favorendone l’utilizzo nel mondo del lavoro e dell’istruzione. Inoltre la durata del Servizio Civile Universale sarà flessibile da ( 8 mesi ad 1 anno) adattabile alle esigenze dei giovani. Vengono istituite la consulta Nazionale per il S.C.U. e la rappresentazione degli Operatori Volontari, che agiranno come organismi consultivi peer garantire un confronto continuo con lo Stato sull’attuazione del S.C.U.

Di seguito alcuni dettagli sull’importanza e sul ruolo di questi organismi consecutivi: Consulta nazionale per il Servizio Civile Universale: La consulta nazionale è un organismo consultivo di livello nazionale sui temi del Servizio Civile Universale – È composta da non più di 23 membri nominati con decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri

Rappresentanza degli operatori volontari ( articolata. livello nazionale e regionale)Istituita con l’obiettivo di garantire il costante confronto degli operatori volontari del Servizio Civile Universale con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Composta a livello nazionale da 4 membri che durano due anni e, a livello regionale da 22 membri che durano circa un anno

Diventare volontario del Servizio Civile Universale offre un’opportunità di crescita personale, acquisizione di competenze pratiche e conoscenze, che può essere valorizzata in ambito lavorativo. La legge prevede l’attribuzione di crediti formativi, riconosciuti nell’istruzione e nella formazione professionale, e anche le università possono riconoscerli in base alla rilevanza delle attività svolte rispetto al percorso di studi. I volontari ricevono un rimborso mensile di 507,30 euro, con un’indennità aggiuntiva per progetti all’estero. Tuttavia, il servizio non costituisce un rapporto di lavoro e non comporta la sospensione dalle liste di collocamento o di mobilità.Il periodo di servizio è riscattabile a fini previdenziali e include assistenza sanitaria gratuita, oltre al riconoscimento di punteggi nei concorsi pubblici. I volontari ricevono una formazione generale, riguardante i principi del servizio civile, e una formazione specifica legata al progetto, per un minimo di 80 ore complessive. La legge 74/2023 ha introdotto un importante novità: il 15% dei posti nei concorsi pubblici sarà riservato ai volontari che hanno completato il Servizio Civile Universale senza demerito. Questa misura riconosce il valore dell’esperienza e dell’impegno dei giovani che hanno dedicato tempo e risorse al servizio della comunità, rendendo questa esperienza un’importante risorsa per il loro futuro professionale.

Il dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale sin dal 2002 per promuovere il servizio civile tra i ragazzi ha realizzato diversi prodotti editoriali. In particolare in questi anni sono stati realizzati una pubblicazione e sette depliant informativi. Obiettivo ti tutte le pubblicazioni è stato quello di far capire come questa esperienza contribuisca alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani che vi partecipano. Nel 2024, il Servizio Comunicazione ha realizzato un nuovo Opuscolo informativo, che fa proprie le modifiche introdotte con il passaggio da Servizio Civile Universale. Il nuovo opuscolo è diviso in varie sezioni, ripiegate min modo da ottenere una brochure di dimensioni pi ridotte

La sottoscrizione della “Carta impegno etico”, da parte del legale rappresentante, è condizione per l’iscrizione all’Albo degli Enti di Servizio civile universale (Circolare del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale 21 giugno 2021 “Norme e requisiti per l’iscrizione all’Albo degli Enti di Servizio civile universale”). L’adozione della “Carta impegno etico” del Servizio civile universale, nel rispetto delle finalità stabilite dalla normativa in materia di Servizio civile universale, sancisce i reciproci impegni del Dipartimento e degli Enti di servizio civile universale. In particolare, la “Carta di impegno etico” del Servizio civile universale stabilisce impegni condivisi tra il Dipartimento e gli Enti. Questi impegni comprendono il rispetto delle finalità del programma, la promozione della trasparenza, la fornitura di adeguata formazione ai partecipanti e la collaborazione per garantire il rispetto dei principi fondamentali dell’istituto ed il successo dei progetti. Testo della carta di impegno etico de Servizio Civile Universale

L’emblema del Servizio Civile Universale nasce dall’esigenza di dare visibilità al Servizio attraverso un segno distintivo che consenta l’individuazione dei giovani che rappresentano la loro opera presso gli Enti accreditati del Dipartimento per le politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale. Iconograficamente il Simbolo compendia in un innovativa sintesi grafica, la stella della Repubblica, i colori della bandiera italiana, il blu dell’Europa, l’abbraccio della solidarietà e dell’aiuto reciproco attraversi cui costruire una società solidale e coesa nel rispetto dei principi ispirati della norma istitutiva. Il logo riporta l’emblema con la scritta Servizio Civile Universale

Utilizzo: Il logo è stato depositato dal Dipartimento delle politiche Sociali ed il Servizio Civile Universale, ai sensi e per gli effetti della normativa sui diritti d’autore in materia di proprietà intellettuale il giorno 7 Dicembre 2017 presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione generale Biblioteche e istituti culturali di Servizio II – Patrimonio bibliografico e diritto d’autore, ed inclusione nel registro pubblico generale delle opere protette. Pertanto non potrà essere copiato, modificato o rivenduto per fini di lucro o per trarne qualsivoglia utilità né utilizzato senza preventiva autorizzazione del Dipartimento per le Politiche Giovanili ed Il Servizio Civile Universale. Gli enti accreditati potranno scaricare il logo tramite l’accesso all’Area riservata, inserendo le proprie credenziali; l’utilizzo sarà limitato alla promozione di progetti finanziati nel rispetto delle indicazioni del manuale d’uso; per tutte le altre iniziative come fiere, convegni, pubblicazioni, attività di promozione culturali, età… gli enti accreditati si dovranno attenere alla procedura tutt’ora in vigente inviando specifica richiesta indirizzata a: Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale – Servizio Comunicazione – Via della Ferratella in Laterano, 51 00184 Roma – oppure all’indirizzo di posta elettronica: simbolo@serviziocivile.it ( la presente casella di posta elettronica e esclusivamente dedicata alla domanda di autorizzazione all’uso del logo, alla richiesta del manuale d’uso ed alle pratiche relative alla concessione; ogni altra richiesta non pertinente non verrà presa in considerazione). La domanda dovrà riportare i dati dell’ente e una circostanziata motivazione della richiesta di autorizzazione (vedi modello). Gli enti ai quali e concesso l’utilizzo dell’emblema e/o logo del Servizio Civile Universale, devono osservare le istruzioni contenute nel manuale d’uso ed impegnarsi a non farne un uso improprio. L’ente si impegnerà, altresì, a far prevenire all’Ufficio una copia dei prodotti realizzati.

“Il successo di un progetto non dipende solo dalle capacità individuali, ma dalla capacità di lavorare insieme.”