“Aspettando il rumore dei passi” è stato un evento di grande rilevanza tenutosi il 27 ottobre 2023 presso il Castello di Formigine. L’iniziativa è stata concepita con l’obiettivo di esplorare e approfondire le tematiche legate alla migrazione, offrendo al pubblico un percorso ricco di rappresentazioni simboliche, informazioni dettagliate, metafore potenti e riflessioni profonde. Attraverso questi strumenti, si è cercato di sensibilizzare le persone su un fenomeno complesso e spesso controverso come quello migratorio.La conferenza inaugurale ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui Mario Ghiretti, il curatore della mostra, e Guido Barbera, presidente di Cooperazione e Solidarietà CIPSI, una rete che raccoglie 34 associazioni impegnate attivamente nel campo della solidarietà internazionale. Il loro contributo ha offerto un’importante cornice teorica e pratica alle questioni affrontate nell’evento, creando un dibattito stimolante e informato.L’organizzazione della mostra è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Associazione Oghogho Meye e la Fondazione La Locomotiva, inoltre, l’evento ha potuto contare sul patrocinio del Comune di Formigine e si inserisce all’interno delle attività del Festival della Migrazione, un’importante evento dedicato alla riflessione sulle migrazioni globali e le sfide che ne derivano. La mostra “Il Rumore Dei Passi” è stata progettata per andare oltre i confini tradizionali della rappresentazione artistica, proponendosi come un’esperienza interattiva. Il suo scopo è quello di stimolare una riflessione collettiva e di far cadere i confini tra le persone e le culture, riconoscendo la nostra comune appartenenza ad una cittadinanza globale. Un elemento chiave dell’iniziativa è stato il coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie, che hanno potuto partecipare attraverso visite guidate, favorendo un dialogo generazionale e una maggiore consapevolezza tra i più giovani. L’iniziativa ha rappresentato non solo un’occasione di riflessione sociale, ma anche un’opportunità per il pubblico di immergersi in un racconto collettivo che mette in luce le storie di migrazione, le difficoltà e le speranze di chi cerca una vita migliore oltre i propri confini. Grazia alla combinazione di arte, educazione ed impegno civile, la mostra ha potuto favorire una maggiore comprensione delle dinamiche migratorie ed ha potuto promuovere valori di solidarietà, inclusione e convivenza pacifica. L’evento ha contribuito a ricordarci che siamo tutti, in qualche modo, parte di un percorso condiviso e che i passi di chi migra rappresentano un simbolo del desiderio umano di libertà e dignità.

Un fine settimana caratterizzato da un’esperienza immersiva, interamente dedicata a una serie di laboratori e attività focalizzate sui temi fondamentali della pace e della cura. In occasione dell’evento annuale “TAKE CARE”, promosso a livello territoriale, i volontari hanno avuto l’opportunità unica di diventare protagonisti attivi, non solo di momenti di riflessione approfondita sui valori della solidarietà e della convivenza pacifica, ma anche di azioni concrete che hanno coinvolto la responsabilità condivisa e l’impegno sociale. Questo evento ha rappresentato una tappa significativa per il rafforzamento della consapevolezza collettiva, sottolineando quanto sia cruciale la cura reciproca e la promozione della pace all’interno della comunità. Sono stati creati spazi appositamente dedicati al dialogo aperto, al confronto costruttivo ed alla collaborazione attiva tra i partecipanti, facilitando una comprensione più profondo delle tematiche trattate. I laboratori sono stati concepiti per favorire non solo la la creatività, ma anche l’interazione dinamica tra i volontari, offrendo loro la possibilità di sviluppare nuove competenze utili, di condividere esperienze significative e di arricchire il proprio bagaglio personale. L’obiettivo finale di questi momenti formativi è stato quello di consolidare una rete di solidarietà e sostegno reciproco all’interno della comunità, creando legami più forti tra le persone coinvolte e stimolando una cultura della cooperazione che possa durare nel tempo.

“Take Care – Drappi di Pace” è stata un’iniziativa nata con l’intento di dare voce a numerose rappresentazioni di pace provenienti da diverse culture e regioni del mondo. Il progetto si era posto come un’occasione per riflettere profondamente sul tema della pace universale, utilizzando il linguaggio artistico e simbolico dei drappi come strumento di dialogo e comunicazione tra i popoli. Ogni drappo esposto rappresentava una visione unica e personale della pace, espressione delle speranze, dei desideri e delle lotte di comunità diverse, unite dal comune desiderio di costruire un mondo più giusto e armonioso. La giornata dedicata a “Take Care – Drappi di Pace” è stata caratterizzata da una serie di attività volte a promuovere il dialogo interculturale, la partecipazione attiva e il senso di aggregazione. La pluralità di voci, tradizioni e culture che hanno confluito nell’evento è stata il motore che ha alimentato un confronto aperto e costruttivo sui temi della pace e della convivenza pacifica.La pace, infatti, non è solo un concetto astratto, ma una realtà che si costruisce quotidianamente attraversi il confronto e la collaborazione tra la persone. L’iniziativa prevedeva, tra i momenti principali, l’esposizione dei Drappi di Pace, dove era possibile ammirare opere provenienti da più parti del mondo, ognuna portatrice di un messaggio di armonia, comprensione e solidarietà. Questa esposizione voleva non solo suscitare emozioni e riflessioni individuali, ma anche favorire un dialogo collettivo su come possiamo, tutti insieme, lavorare per la costruzione di un futuro pacifico. A seguire, l’evento è proseguito con un incontro sulla pace, un momento di discussione e approfondimento durante il quale gli esperti, attivisti, artisti e partecipanti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sui temi cruciali legati alla pace, ai conflitti internazionali, ai dirigi umani e alla disuguaglianza sociale. È stata un occasione preziosa per poter esplorare le sfide che il mondo ci pone di fonte e cercare soluzioni condivise per promuovere un dialogo tra le culture. La giornata si è conclusa con un momento di conviviali, dove i partecipanti si sono gustati deliziosi piatti della tradizione, tra cui lo gnocco fritto, che è stato servito per promuovere l’aggregazione ed il senso di comunità. Condividere il cibo, in questo contesto, ha rappresentato non solo un gesto di ospitalità, ma anche un simbolo di unità e fratellanza, poiché la tavola diventa il luogo dove le persone si incontrano, dialogano e costruiscono relazioni basate sul rispetto reciproco

Un viaggio nella provincia di Dakar, raccontato attraverso i volti ed i gesti quotidiani che ne hanno animato la vita, è stato il tema centrale di una mostra fotografica che ha avuto luogo a Formigine, presso la Sala Loggia in piazza delle Repubblica. L’esposizione, svoltasi nei giorni 18 e 19 Settembre 2021 dalle 17:00 alle 20:00, ed è stata realizzata nell’ambito dei progetti “DONNA – Diamo Orizzonti Nuovi Nell’Anima e “InSIEme – Incoraggiare Società Inclusive ed Educative”, con l’obiettivo di offrire uno sguardo intenso e personale sulla realtà senegalese. Le immagini esposte hanno saputo trasmettere, con grande sensibilità, il ritmo della vita quotidiana nella provincia di Dakar, mostrando come i piccoli gesti ed i volti delle persone siano capaci di raccontare storie profonde e significative. Attraverso la fotografia, i progetti hanno cercato di portare all’attenzione del pubblico non solo la bellezza e la ricchezza culturale del Senegal, ma anche la necessità di promuovere una società più inclusiva ed educativa, che valorizzi il ruolo delle donne e l’importanza di una crescita sociale condivisa. La mostra ha rappresentato un’occasione per avvicinare la comunità locale alla realtà senegalese, favorendo la riflessione su temi come l’inclusione, l’educazione ed il ruolo attivo delle donne nello sviluppo di nuove prospettive di crescita. Questo evento ha contribuito a creare un dialogo interculturale, grazie alla forza comunicativa delle immagini ed alla capacità di stimolare una profonda comprensione delle sfide e delle opportunità che caratterizzano la vita nella provincia di Dakar.

“La comunità non è solo il luogo dove viviamo, ma è il riflesso delle relazioni che costruiamo e del rispetto reciproco che coltiviamo.”